Le violenze angloamericane a Nettunia

L’occupazione angloamericana della città di Nettunia, iniziata con il famoso sbarco il 22 Gennaio 1944 e protrattasi per lunghi mesi, è sempre stata presentata secondo i canoni del politicamente corretto, sorvolando sugli aspetti scabrosi che tutte le occupazioni militari in tempo di guerra inevitabilmente hanno. Quasi d’obbligo è l’utilizzo del termine politico di “liberazione”, vietati quelli storici e militari di “occupazione” ed “invasione” che, invece, gli Alleati usavano sovente (cfr. l’AMGOT, l’Allied Military Government of Occupied Territories). Questa narrazione politicizzata dei fatti, sulla quale abbiamo già ampiamente discusso (cfr. P. Cappellari, Lo sbarco di Nettunia e la battaglia per Roma, Herald Editore, Roma 2010), si basa oltretutto su fonti esclusivamente orali, confondendo la Storia con “le storie”. Tutto molto bello e molto “romantico” forse, ma alquanto problematico per una narrazione scientifica degli eventi. Sì, scientifica. Perché la storia non è il “ricordo dei nostri nonni” ma, prima di tutto, è una scienza.

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